Una nuova partnership tra DiamArt e QPlus, che apre le porte dell’alta gioielleria italiana alle superfici in Micro Diamante.

Vulcanico, pragmatico e infaticabile Diego Brea, general manager di QPlus – società specializzata nel settore della commercializzazione e promozione delle pietre preziose – racconta il suo incontro con DiamArt dal quale è scaturita una collaborazione ricca di progetti e prospettive che l’ha portato a diventare DiamArt Jewelry Official Partner per l’Italia. Come sottolinea lui stesso: - “Un colpo di fulmine, le premesse sono ottime e c'è tanta voglia di lavorare sodo per far conoscere DiamArt all'alta gioielleria italiana del lusso”. In questa intervista svela alcune delle sensazioni, impressioni, motivazioni che lo hanno spinto a instaurare questa partnership. Come l'idea di tuffarsi in una nuova avventura, tutta da costruire, gli abbia dato forza e entusiasmo. Una condivisione di valori, princìpi e obiettivi per lanciare le superfici in micro diamanti DiamArt sul mercato dell'alta gioielleria italiana del lusso.  

Da dove nasce la sua passione per il gioiello e quale è stata la sua esperienza in questo settore?

Nasce ancora nel lontano 1986 a Vicenza, la città dove tutt'ora vivo e risiedo – un centro importantissimo per il mondo del gioiello. Quando ho iniziato io, era tutto da costruire, inventare. Ho studiato tanto, frequentato diversi corsi GIA – Istituto Gemmologico Americano – ero assetato di conoscenze tecniche per migliorarmi, per essere preparato nel mio lavoro. Formazione ed esperienza le ho costruita sul campo grazie ad una lunga militanza nel settore delle pietre preziose, consolidate con diciassette anni di lavoro per un notissimo e importante brand austriaco che opera nel settore dell'oggettistica realizzata in vetro ma che al suo interno, pochi lo sanno, ha una divisione dedicata alle pietre preziose tagliate a macchina. È stata l'esperienza professionale più importante e formativa che ho fatto all'interno di un'azienda, prima di fondare la mia società.  Mi ha permesso di comprendere e apprezzare pienamente la bellezza di questo lavoro, grazie al quale ho toccato con mano la maggior parte delle aziende dell’alta gioielleria Italiana del lusso.
 

Lei opera nell'ambito della gioielleria, come è stato l’incontro con DiamArt?

È stata un'attrazione quasi fatale, in senso buono. Una ventata di entusiasmo, un'iniezione di adrenalina pazzesca. Stentavo a credere potesse davvero esistere un prodotto simile, le superfici in micro diamanti DiamArt mi hanno stregato. Ma dato che sono un professionista, ho domato gli entusiasmi e mi sono informato e documentato per conoscere meglio questa realtà. Lo studio della materia, se così lo vogliamo chiamare, ha confermato la mia prima impressione: un potenziale sconfinato. Sono stato subito entusiasta di mettere la mia esperienza a disposizione di qualcosa che sta nascendo, qualcosa di nuovo. Fin da subito è scattata un'immediata empatia con tutto il team DiamArt.


 

Che cosa l'ha attratta maggiormente, e, secondo la sua esperienza commerciale, quali sono i punti di forza delle superfici in micro diamante DiamArt?

La prima cosa è che non esiste niente di simile sul mercato. Si tratta di una novità assoluta. Quindi l’unicità e l’esclusività. Ma ancora la duttilità e la versatilità: le superfici in micro diamante DiamArt hanno una capacità ineguagliabile nel settore delle pietre preziose, di creare soluzioni e applicazioni trasversalmente in tutti i settori, dal gioiello, al fashion, al design. Il valore oggettivo del prodotto: i diamanti. E il valore assoluto che sta dietro le superfici in micro diamante: brevetti, certificazioni, artigianalità, tecnologia, ecosostenibilità, etica, studio e conoscenza. E non da ultimo, la sintonia, il rispetto, la collaborazione che si trova in questa azienda che sono uniche, nei confronti dei collaboratori, dei partner e dei clienti. Insomma, un potenziale enorme.

Siamo i primi a portarle sul mercato, la sfida sarà farlo nel modo corretto, facendo cogliere al cliente il maggior valore reale e percepito che le superfici possono aggiungere ai suoi prodotti.

 

Dal punto di vista del posizionamento del prodotto, dove colloca le superfici in micro diamante DiamArt?

Lusso del lusso. Bisogna andare nel mercato più alto in tutte le categorie merceologiche che si vanno a toccare. Non ho dubbi a riguardo. Io conosco il mercato delle pietre preziose e della gioielleria e lavoro in questo senso per quel che mi compete, ma l'esperienza mi dice che vale la medesima cosa anche per gli altri settori. Dobbiamo portare DiamArt al target idoneo, aiutare le aziende a crescere, abbiamo le potenzialità per farlo.

 

Lei conosce molto bene il mondo della gioielleria, i grandi brand che ne fanno parte, che impatto pensa possano avere le superfici in micro diamanti - per il loro carattere unico e rivoluzionario - in questo settore?

Le risposte che ho avuto sono tutte positive e di apprezzamento. Curiosità, vogliono conoscere, capire, interagire. Fondamentale e strategico è creare una cultura del prodotto perché non esiste niente di simile e quindi va presentato e fatto conoscere. L'interesse è altissimo perché è raro poter mostrare qualcosa di così nuovo sul mercato. La sfida, anche in questo caso, è capire come comunicare correttamente il prodotto.

 

Che obiettivi si è posto di raggiungere con DiamArt?

Parlare di numeri in questo momento non è appropriato, abbiamo appena cominciato. Il primo obiettivo, che assorbirà gran parte del mio impegno nei restanti mesi del 2021, è quello di capire quali brand possano essere i partner migliori per esaltare il potenziale delle superfici in micro diamante DiamArt. Trovare le persone giuste con cui interagire per costruire il successo del prodotto. Serve feeling, quell'empatia e affinità senza le quali non si raggiungono traguardi importanti. Ci vuole pazienza e tanto impegno.

 

A settembre QPlus e DiamArt si presenteranno assieme alla fiera di VicenzaOro. Quali aspettative ha?

Aspettative alte. In ottica di relazioni, con la premessa e l'augurio che la situazione consenta di vedersi, stringersi le mani, guardarsi negli occhi senza il filtro di uno schermo. La situazione è quella che è, navighiamo a vista, ma se le condizioni lo permetteranno VicenzaOro sarà il teatro ideale per farsi conoscere, per iniziare rapporti, instaurare dialoghi. C'è voglia di condivisione, di fisicità, sarebbe straordinario poter vivere tutto questo, ce lo auguriamo tutti.

 

Cosa sogna di riuscire a fare con DiamArt?

I sogni di oggi sono i progetti di domani. Non credo nei sogni autorealizzanti, credo nel lavoro. Fare e fare bene. Qui le premesse sono ottime ma io sono un professionista molto pragmatico e amo dar seguito alle parole con i fatti, con la voglia di lavorare, di dare un contributo importante al business che stiamo creando, perché siamo qui per questo. Non faccio proclami e porto nel cuore e nella mente le parole di mio padre Luciano: coltivare l'uva vuole il suo tempo, il grano un altro, per ogni cosa serve l'azione corretta, si deve lavorare bene ogni giorno. 

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